1989 - 2022
l'evoluzione di una associazione culturale

L’Università “Vasco Gaiffi” ha alle spalle oltre trent’anni di attività che l’hanno portata ad essere una delle principali associazioni votate alla formazione permanente presenti sul territorio pistoiese.

 

Le origini e i primi passi

Nella seconda parte degli anni ottanta il dibattito intorno alla condizione sociale degli anziani ed alla possibilità di un loro inserimento nel tessuto cittadino fu vivo e articolato nella nostra città fino a sfociare nella costituzione di una équipe di ricerca cui le forze cittadine istituzionali affidarono il compito di rilevare i bisogni e le aspettative dei cittadini anziani. I risultati di tale lavoro, pubblicati nel volume: “Terza età e vita sociale”, facevano emergere come fra gli anziani fosse vivo, fra l’altro, il desiderio di tenere acceso l’interesse per gli avvenimenti, la voglia di partecipare ad incontri di studio a scopo di accrescimento culturale, la disponibilità ad impegnarsi in attività socialmente utili. Sulla base di questi dati, su iniziativa del compianto Comm. Vittorio Magni, Presidente del Conservatorio di San Giovanni, cominciò a concretizzarsi l’idea di costituire a Pistoia una Università per gli anziani. Con l’adesione del Comune, della Provincia, della USL, della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Provveditorato agli Studi, della Curia Vescovile, del Distretto Scolastico n.8 e del Sindacato pensionati CISL, il 19 Maggio 1989 davanti al Notaio Giulio Cesare Cappellini, nasceva come “associazione senza scopo di lucro”, l’Università del Tempo Libero e dell’Età Libera che si proponeva e si propone di “contribuire al miglioramento della qualità della vita degli adulti ed in particolar modo degli anziani, mediante iniziative di carattere culturale, formativo, informativo, ed attività pratiche”.

 

 

…le ricorrenti difficoltà

Le difficoltà finanziarie iniziali, che addirittura fecero slittare di alcuni mesi l’inizio delle lezioni, sommate alla scarsità di dotazioni didattiche, che caratterizzò l’inizio dei primi corsi sono state la costante, che ci ha accompagnato nei primi anni in cui dovevamo confrontarci anche con la inadeguatezza dei locali per i quali non avevamo la certezza dell’uso. La situazione migliorò nettamente con la concessione da parte della Curia, per diretto interessamento di Mons.Scatizzi Vescovo di Pistoia, di locali presso il Centro di Monteoliveto. In molti casi, spinti dalle sollecitazioni degli iscritti, dall’aumento delle iscrizioni e dalla necessità di aggiungere sempre nuovi corsi per soddisfare le tante richieste che continuavano a pervenirci, siamo riusciti quasi ogni volta a risolvere i problemi e ad andare avanti. Non in tutte le occasioni però in quanto la mancanza di spazi adeguati ci ha costretto a rinunciare a diverse attività che pure venivano richieste con insistenza Ma nonostante ciò con il passare degli anni aumentavano corsi ed iscritti si che ad oggi possiamo dire che la nostra Associazione, sia pure dietro pagamento di una modesta quota di iscrizione, è in grado di offrire ai partecipanti ai corsi proposte culturali qualificate, praticamente una al giorno, dalla fine di Settembre alla fine di Maggio. Purtroppo, almeno fino a ieri, non abbiamo goduto di attenzioni significative da parte degli Enti Locali, i cui contributi erano divenuti pressoché simbolici. Diverso è stato il discorso per quello che riguarda sia la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che ci ha sempre garantito il suo contributo, che la Curia Vescovile che, per generosa concessione di S. Ecc. Mons. Scatizzi Vescovo di Pistoia, ha messo a disposizione dell’Università alcuni locali presso il Centro di Monteoliveto grazie alle quali ci è stata consentita la sopravvivenza..

 

Un nuovo inizio

Con il trentesimo anno di attività è stato avviato un percorso di rinnovamento, iniziato con il trasferimento dell’Università a Uniser, che con disponibilità e grande generosità ci accoglie nel Polo universitario pistoiese. Mantenendo totale gratitudine nei confronti della Diocesi, che ha sempre generosamente garantito gli spazi per il funzionamento della nostra Istituzione nei locali di Monteoliveto, abbiamo ritenuto più consono e coerente con le nostre finalità inserirsi nel Polo universitario pistoiese. Lo abbiamo fatto in punta di piedi, ma con l’ambizione di portare il nostro contributo per arricchire e rafforzare il ruolo e la funzione di una struttura universitaria a Pistoia, convinti, come tutta una recente letteratura conferma, che l’educazione permanente, a cui da sempre consacriamo il nostro impegno, costituisca la cifra più importante per conferire senso alla crescente longevità del nostro presente.
Successivamente, un ineludibile adeguamento alla nuova normativa delle associazioni di volontariato, nota come Codice del Terzo settore, ci imponeva di cambiare denominazione e statuto, trasformandoci appunto in APS. Associazione di Promozione Sociale. Abbiamo deciso di cogliere l’occasione per trasformare radicalmente la nostra denominazione rinunciando all’evocazione del Tempo libero, cui comunque restiamo affezionati nella sua accezione più nobile di tempo liberato e dedicato ad una importante esperienza di approfondimento e di crescita culturali e relazionali, ma che ormai automaticamente rinviava alla vecchia sede nella Casa dell’anziano e ad una connotazione anagrafica smentita nei fatti da tante nuove iscrizioni. L’abbiamo, quindi, sostituita con un esplicito richiamo a quel modello di Formazione Permanente, che esprime al meglio la vocazione privilegiata della nostra Università nello spirito europeo del Convegno di Lisbona, a cui già ci richiamavamo anche nel precedente statuto. Ma prima e con ancor più determinazione abbiamo voluto intitolare l’Università alla memoria del professor Vasco Griffi, conosciutissimo ed universalmente apprezzato ben oltre i confini della nostra città. La scelta ha voluto rendere omaggio non solo al suo ruolo di impareggiabile educatore per generazioni di studenti del Liceo “Forteguerri”, ma anche e – per quel che ci riguarda – con pari gratitudine al suo impegno appassionato e sempre assolutamente disinteressato a favore di questa Università, di cui fu fra i fondatori e poi sempre membro prodigo del suo intelligente, prezioso contributo come membro del Comitato tecnico-scientifico e coordinatore di corsi in svariate discipline.
L’altra grande novità di questo nuovo ciclo – ultima, ma certo non per importanza – è che dall’anno scorso l’Università propone alcuni dei suoi corsi a Montale nei prestigiosi locali della Villa Smilea. È un primo passo nella direzione testardamente perseguita di estendere l’attività dell’Università sull’intero territorio della provincia. Siamo grati all’Amministrazione comunale di Montale del sostegno che ha voluto garantirci e soprattutto di averci aiutato a rompere il ghiaccio. Confidiamo che l’esempio non rimanga isolato. È un ulteriore scommessa dopo quella affrontata non senza patemi con il trasferimento della sede qui in via Pertini nei locali del Polo Universitario.

 

ed infine le conclusioni

Scrivo queste righe alla vigilia del fatidico 15 giugno, che segnerà finalmente la fine – speriamo! – delle restrizioni dovute alla pandemia. Ne sarà evento simbolico la pressoché generalizzata cessazione dell’obbligo di indossare la mascherina anche al chiuso. Per alcuni sarà una vera liberazione, da ricordare e festeggiare, senza nulla togliere all’altra, con la lettera maiuscola, ormai consegnata alla Storia patria.
Ai corsi del nuovo anno, che qui presentiamo, ci rivedremo a volto scoperto, come prima. Perché un prima e un dopo indubbiamente c’è e questi anni di pandemia hanno segnato una cesura profonda, prima ancora che nella salute, nel modo di vivere e interpretare questa esperienza, dura per tutti, per alcuni, purtroppo, durissima. Ora possiamo parlarne al passato e imparare a conviverci. Naturalmente chi sentirà il bisogno di continuare a proteggersi indossando la mascherina, sarà libero di farlo, ci mancherebbe!
Ma per gli uni e per gli altri tornerà ad essere, finalmente, una libera scelta, come forse per tutti i diversi aspetti della vicenda avrebbe dovuto essere anche in passato, stemperando divisioni e conflitti.
Per tutti valga l’aurea formula per cui l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa. Noi abbiamo inteso farla nostra anche negli anni alle nostre spalle, cercando sempre, pur nel rispetto di tutte le norme, di combattere il rischio che la preoccupazione pandemica si trasformasse in psicosi. In certe fasi l’Università “Vasco Gaiffi” è stata l’unica Istituzione culturale pistoiese aperta e in piena attività (non senza attirarci anche qualche critica).
Lo abbiamo fatto convintamente, investendo risorse importanti in mesi di entrate magrissime. La compagine sociale ha mostrato di approvare questa scelta nel passaggio che, fra aprile e maggio, ha segnato l’avvio di un nuovo mandato triennale per gli amministratori dell’Università, i quali, pur con l’ingresso di nuovi membri in un Consiglio di Amministrazione più ampio, hanno visto sostanzialmente confermata la fiducia nei loro confronti.
Il che vale anche per me. Il nuovo Consiglio, infatti, ha voluto confermare il sottoscritto alla Presidenza. Naturalmente a tutti esprimo la mia gratitudine, anche se il rinnovato incarico un po’ mi spaventa. Cercherò l’aiuto di tutti, più ancora di quanto abbia saputo farlo in passato. Sono certo di poter contare sulla piena collaborazione di tutte le componenti dell’Università: l’amministrazione, i docenti, soprattutto voi soci, che con la vostra presenza fate della “Vasco Gaiffi” una cosa (una casa?) viva e accogliente.
Il mio primo obiettivo è, ovviamente, quello di lasciare fra tre anni l’Università in buona salute, consolidando il rapporto con la Fondazione Caript, che generosamente ci sostiene, con il Comune di Pistoia, con cui abbiamo una lunga tradizione di condivisione di progetti e iniziative, con i Comuni della provincia, da Montale, che già ospita nostri corsi, a quanti altri vorranno aggiungersi. Soprattutto intensificando la collaborazione con il mondo della scuola, già salda con molti Istituti cittadini, la cui disponibilità ci permette di rivolgerci permanentemente ai loro docenti e ai loro studenti, svolgendo appieno quel ruolo formativo, che è centrale nelle nostre ragioni costitutive.
Per farlo occorreranno soprattutto due cose. In primo luogo, dopo due anni di sforzi titanici, un uso oculato delle risorse, che consenta di guardare con fiducia al futuro. Secondariamente, ma non per importanza, mantenere inalterati il rigore e la qualità dei corsi e delle iniziative culturali a più vasto raggio, che intendiamo continuare a proporre alla città. È questo, in realtà, che spinge i nostri soci a rinnovarci la fiducia e altri, nuovi, ad avvicinarsi a noi. E’ questo, cioè, che ci permette di vivere e di continuare ad essere, come abbiamo cercato di fare in questi anni, una risorsa attiva e vitale per tutta la comunità. Come ho detto, conto su tutti voi.

 

Il Presidente
Andrea Fusari

 

Università "Vasco Gaiffi"